Secondo le statistiche, il 90% delle start-up e delle singole imprese fallisce proprio all'inizio del proprio percorso, quando vengono effettuati i primi investimenti, il progetto viene lanciato, ma non si è ancora raggiunto alcun profitto. Questo periodo è noto agli imprenditori e agli investitori come la "valle della morte". In pratica, il progetto non è ancora redditizio, ma è necessario continuare a svilupparlo nella speranza che il mercato risponda o che si riesca a ottenere un nuovo round di investimenti.
Indipendentemente dalla forma che hai scelto per la realizzazione di idee e progetti di business (libera professione, microimpresa, o start-up), ci sarà un periodo che tutti gli imprenditori dovranno affrontare. Si tratta di una fase intermedia caratterizzata da una serie di problemi che possono portare al collasso non solo l'impresa, ma anche lo stato d'animo dell'imprenditore.
In questo articolo, voglio mettere in evidenza l'aspetto emotivo di questo periodo critico e quanto possa influire non solo sul destino dell'impresa, ma anche sulla qualità della vita dell'imprenditore e del suo team.
Immaginiamo una startup o un singolo imprenditore che ha appena lanciato un prodotto o un servizio innovativo.
Voglio precisare, per "innovativo" qui intendo un'idea differente da quelle che sono già presenti sul mercato, non solo tecnologicamente parlando, ma anche dal punto di vista di utilità e valore che trasmette ai potenziali clienti. Quando parlo dell'innovazione, intendo anche la visione unica dell'imprenditore, il suo approccio e il valore che vuole creare nella società attraverso esso.
Se guardiamo il lato emotivo, molto spesso, l'impresa e l'idea nasce dall'entusiasmo - un’emozione intensa e positiva caratterizzata da un elevato grado di eccitazione, energia e passione. C'è molto interesse e coinvolgimento nell'idea, l'imprenditore e il suo team non hanno bisogno di altra motivazione per poter andare avanti con gli obiettivi perchè sono guidati dall'energia dell'entusiasmo, e quindi dalla gioia, eccitazione, fervore, e ottimismo.
In greco enthusiasmós significa “ispirazione divina” o “presenza di un dio dentro”. Nell’antica Grecia, il termine era associato all’idea che una persona fosse ispirata o posseduta da un’entità divina, che le conferiva un’energia straordinaria e passione per la vita.
Personalmente, vedo l'entusiasmo come la voce del nostro Genio Interiore, della nostra unicità e l'intuizione.
Dove svanisce l'entusiasmo quando il business approccia la "valle della morte"? Dove finisce l'energia dataci da quel Genio Interiore quando le cose diventano complicate?
La verità è che come qualsiasi atra emozione, l'entusiasmo può avere diverse intensità, e può essere "neutralizzato" da altre emozioni più forti. Cosi ci sembra che svanisca di fronte alla paura o il dubbio. La metafora della "valle della morte" evola l'immagine di un luogo inospitale e pericoloso, dove è facile perdersi e non riuscire a trovare una via d'uscita.
Succede quando l'azienda si trova ad affrontare gli ostacoli, gli imprevisti, i momenti decisionali importanti, il rischio, le problematiche portate avanti per tempo e mai risolte.
"Valle della morte" come situazione critica per ogni impresa può avere la propria radice, o può averne più di una. La gestione delle emozioni nei momenti critici diventa fondamentale.
Ecco alcuni momenti critici per le imprese e gli imprenditori che suscitano lo scombussolamento emotivo più forte, portando a sbilanciarsi e, di conseguenza, di gestire nel modo poco efficace la traversata della loro "valle della morte".
Il fatto è che a lungo andare, l'azienda potrà imboccare diverse strade che la faranno attraversare la "valle della morte" più volte, in diverse fasi.
Una delle task dell'imprenditore e del leader delle start up e è prendersi la responsabilità non solo per la questione organizzativa per affrontare i periodi critici facendosi i muscoli imprenditoriali, ma farlo nel modo da poterne uscire più forti anche emotivamente. Sia il leader che il suo team.
Ampliare lo sguardo e allungare la prospettiva temporale.
Quando non riusciamo a vedere oltre il proprio naso, la dimensione dei problemi diventa troppo grande e sembra che non finiscano più. È così che possiamo descrivere lo stato in cui spesso ci troviamo di fronte alle difficoltà o alla paura di perdere tutto o di commettere errori irreversibili. La nostra vista è offuscata, le nostre emozioni sono amplificate ad un'intensità tale da rimanerci in ostaggio. Il compito di un leader in questi momenti è quello di lavorare in tre direzioni: ampliare il campo delle opportunità, aumentare la prospettiva temporale, spostando l'attenzione dagli obiettivi a breve termine a quelli a lungo termine e viceversa, ed essere in grado di riconoscere la reale dimensione dei compiti e dei problemi, senza né ingigantirli né sminuirli. È possibile farlo lavorando sia sul mindset sia con lo stato emotivo attraverso la percezione. L'art coaching dispone di tecniche meravigliose che possono guidarvi in questo lavoro interiore attraverso il disegno.
Concentrazione e focus.
Diventare un'azienda di spicco nel suo mercato o leader nel proprio settore è quello che vogliono la maggior parte delle start up nel momento in cui decidono di decollare. Gli imprenditori visionari e i leader delle start up spesso non hanno "problemi" di generazione delle idee, delle soluzioni e di vedere le possibilità. Spesso, quello che può ostacolare è seguire una sola via senza disperdere l'attenzione, l'energia e le risorse altrove. Concentrarsi su una sola tecnologia, un solo prodotto e un solo mercato, dando priorità ad alcuni obiettivi e facendo scelte anche rischiose a breve termine senza sapere con sicurezza dove possono portare a lungo termine richiede focus, fiducia nella propria intuizione e l'apertura alla co-creazione, e quindi la flessibilità.
La domanda che ogni imprenditore ambizioso si pone è se prendere la strada più facile e, come molti altri, oppure trovare la propria direzione anche se in quel momento la strada può sembrare curva? Fare la scelta e seguirla con fedeltà rimanendo concentrati e focalizzati porta ad affrontare la "valle della morte" uscendone più forti.
Rimanere agganciato alla realtà, senza smettere di guardare il futuro.
Vedere la grande immagine del futuro e coltivare la visione espansa è fondamentale per un imprenditore, e soprattutto per una start up. Allo stesso tempo, come disse Thomas Edison, “La visione senza la realizzazione è un'allucinazione”. Porsi dei grandi obiettivi per il futuro, soprattutto se a lungo termine, alimenta la nostra motivazione perché ci porta a sognare, e il sogno può diventare il carburante per affrontare qualsiasi difficoltà dandoci la giusta carica per agire anche nei momenti più bui. Allo stesso tempo, non possiamo dimenticare la gestione quotidiana, dando priorità alle attività che ci avvicinano ai resultati anche a breve termine. Quindi, per evitare di cadere nelle allucinazioni, è necessario avere ben chiaro cosa si può offrire al mercato in questo momento. Sì, la vostra impresa deve essere in grado di vendere fin dall'inizio! In questa "valle della morte", il nostro denaro e i nostri piccoli successi quotidiani è la nostra acqua.
Dare il 1000%, senza rischiare di "bruciare".
Una delle maggiori difficoltà degli imprenditori di oggi è riuscire a bilanciare le proprie forze. L'entusiasmo iniziale è fondamentale per dare il via a un progetto. Abbiamo tanta voglia di dare il massimo, spesso trascurando molte altre aree della vita. A volte, dare il 100% nel portare avanti una start up può sembrare insufficiente, soprattutto se si è presi dalla paura che i concorrenti siano più agguerriti e siano sempre più avanti. Si tratta di una gara che può portare a perdere anziché a guadagnare nel lungo periodo. In un ambiente altamente competitivo, a volte è necessario fare uno sforzo extra anche del 1000%. Tuttavia, è necessario compensare con i momenti di rallentamento per mantenere l'equilibrio. Per riuscirci, è necessario sviluppare non solo la capacità di delegare con fiducia, ma anche la capacità di darsi il permesso di rallentare, essendo consapevoli delle conseguenze. Un leader in procinto di esaurimento emotivo può perdere la capacità di gestire il team in modo efficace e di prendere decisioni chiare. La mancanza di risorse nel team e la necessità di occuparsi personalmente del lavoro e di "quel tizio" che sarà assunto prossimamente possono compromettere tutto il lavoro svolto nei mesi precedenti. Il periodo di crisi, come può essere la "valle della morte", è il momento in cui si è più esposti a vulnerabilità emotiva, energetica e mentale che si ripercuote su ogni membro del team e richiede un approccio consapevole e intenzionale. Un leader può predisporre un ambiente sostenibile e nutriente, soprattutto nel periodo di forte stress, per diminuire il rischio di burnout quando è necessario fare uno scatto più intenso.
Rafforzare la squadra.
L'errore più grande nel momento in cui si crea una squadra è pensare che sia solo un gruppo di persone che lavorano sullo stesso obiettivo e nello stesso ambiente. La squadra è la risorsa più importante, perché non solo determina il successo dell'impresa nel lungo periodo, ma anche l'atmosfera in cui ognuno può dare il meglio di sé ogni giorno.
Se parliamo di un periodo vulnerabile nella vita di un'impresa come la "valle della morte", la coesione della squadra e la sua capacità di affrontare le difficoltà senza sgretolarsi sotto il loro peso diventa fondamentale.
Sono le fondamenta della squadra che escono al primo posto, quanto è solida, quanto è collaborativa, quanto è efficace la comunicazione instaurata, quanto ognuno si sente realizzato, ascoltato, libero di esprimersi?
La "valle della morte" diventa un viaggio di prova. Per questo, conviene arrivarci già avendolo previsto e pensato a costruire un team che sarà capace di affrontarlo uscendone ancora più forte.
La difficoltà maggiore nel costruire la squadra consiste nel guardare oltre le competenze tecniche e le esperienze dei possibili candidati, riconoscendo i loro punti di forza caratteriali e le doti naturali che possono mettere a frutto con il minimo sforzo. Il secondo punto chiave è la cooperazione tra i diversi membri del team, sia orizzontale che verticale, il senso di unione e lo spirito di squadra. Nel caso delle start up, il team diventa la chiave per molte porte, a volte anche "nascoste", come la reputazione e l'immagine della start up stessa agli occhi degli investitori.
Paragonerei una start up di successo a un fiore, dove ogni partner, con le proprie competenze e capacità, è un petalo diretto rigorosamente nella propria direzione. Tuttavia, il punto di applicazione degli sforzi di ognuno è un obiettivo comune che unisce persone a volte molto diverse tra loro. Costruire un team che funzioni, dove l'impegno di ognuno è una goccia che nutre l'intera impresa attraverso le risorse delle persone coinvolte, non è un compito facile, ma è una voce in cui è necessario investire, come in qualsiasi altro pilastro portante del business.
Delegare.
Delegare è un'abilità che si può coltivare. Non si tratta solo di distribuire i compiti per distribuire il carico di lavoro tra i diversi membri del team. Significa fidarsi di sé e degli altri, dando loro la libertà di dare il meglio di sé e di portare il proprio approccio nel fare le cose, ma allo stesso tempo la libertà di poter sbagliare. Delegare diventa una grande opportunità quando si instaura una relazione di collaborazione che nutre il progetto comune da entrambi i lati. Se si lasciano andare le redini del controllo e si lascia che le persone prendano le proprie decisioni, riescono a organizzarsi e a fare meglio di quanto si farebbe da soli. Quando si approccia la "valle della morte", è importante che il leader non solo nutra fiducia in sé stesso e nella propria autorità, ma che riesca anche a dare spazio agli altri, affidandosi non solo nei momenti di crescita, ma soprattutto in quelli di vulnerabilità.
Conclusione.
Per superare la "valle della morte" è necessaria una combinazione di capacità sia del leader che del team e, soprattutto, bisogna essere preparati costruendo le fondamenta solide e forti sin dall'inizio. In sintesi, insieme agli investimenti tecnologici e di gestione, le colonne su cui conviene investire nella start up o nell'impresa sono quelli "soft", come l'adattamento, il focus, una rete solida e relazioni di qualità, una gestione efficace delle risorse, anche quelle emotive e mentali, e la resilienza del leader e della squadra.
Ogni pilastro indicato in questo articolo può essere rafforzato attraverso un lavoro sistemico con gli strumenti di facilitazione, team building e art coaching presenti in Elevation Atelier per le aziende e i singoli imprenditori. Per maggiori informazioni riguardo le soluzioni adatte al caso della vostra impresa, è possibile ricevere approfondimenti via email scrivendo su contact@neurografica.it o visitando il sito web www.neurografica.it
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